Tagliare le ali al figlio

E’ necessario creare dei legami, sensi di colpa e obblighi da parte del figlio verso la madre. Una donna vive dimostrando che fa mille sacrifici per il figlio. Che lo protegge, che si sacrifica lei per il figlio, che è disposta a morire per il figlio, che per il figlio ci sarà sempre. Tutto questo è ciò che lei pretende dal figlio.

Questo è una parte ma non tutto. Quando il figlio comincia a camminare lo fa male. Lo fa in un modo che implica farsi male in ogni passo che dà. Questo crea una specie di guinzaglio. Quando ti allontani da tua madre ti fai male. Più ti allontani da tua madre, più ti fai male e hai bisogno di me. Il modo di camminare male è quello di appoggiare prima il tallone e poi la punta del piede quando si cammina. Questo modo di camminare è la causa principale della maggior parte delle disfunzioni dell’essere umano. Genera tutti i problemi di schiena e tutte le disfunzioni del sistema digestivo, crea insicurezza e sensazione di vulnerabilità e debolezza.

Quando un figlio si sente a pezzi viene attaccato dalla moglie e allora va dalla madre. La madre lo accoglie, lo consola, le dice “proprio a te che sei così bravo è capitato questo” e poi alla fine dell’incontro dice “non preoccuparti, vedrai che con il tempo le cose si sistemeranno” e in questo modo gli dà speranza. Un figlio debole, che ha problemi di schiena, problemi di digestione, o che semplicemente è debole, lascia sempre un ponte di bisogno verso la madre. Un figlio forte ed indipendente no. Quando il figlio ha bisogno della madre lei sente di avere il potere di riprendersi il figlio in qualsiasi momento perché la moglie di certo ha bisogno di un uomo dove scaricare veleno ma non di un uomo di cui occuparsi.

Creare insicurezza nel figlio

Criticare costantemente le scelte del figlio. Correggere ogni volta che si veste. Costringerlo a fare le cose come dice lei, dimostrare al figlio che sbaglia sempre, che è sempre lei quella che ha ragione. Mamma sceglie per te i tuoi biscotti, mamma sceglie i tuoi vestiti, mamma ti compra le mutande migliori, mamma ti lava, ti cucina, ti stira e ti fa i disegni per la scuola. Mamma è più brava di te. Tu fai una cazzata, ma tua madre ti copre. Lei mente per te, lei ti protegge dalla bestialità di tuo padre. Nel rapporto con tuo padre, almeno in quello che vedi tu; tua madre controbatte e discute ogni decisione che prende tuo padre. Le cose sono così dall’inizio del matrimonio, si tratta di una regola di convivenza che si basa sulla necessità di rompere i coglioni che hanno tutte le donne del pianeta. Perché soggetti deboli nella convivenza.
 


L’uomo dentro casa cede per due motivi: Il primo è che non gliene frega minimamente il colore o la forma di ogni oggetto dentro casa. Il secondo è perché il fatto di decidere non lo fa sentire, né potente, né importante, né forte. Ogni uomo sa che ogni volta che decide qualcosa dentro casa inizia un calvario perché la donna è capace di litigare con lui durante 20 anni per il colore delle righe di un divano che il marito si è permesso di scegliere senza consultare prima. Nell’imporre la propria volontà ad un uomo la donna riceve una sensazione di potenza e invulnerabilità. Si sente invincibile. All’uomo, il fatto di imporre la sua volontà sopra una donna non gli dà nessuna sicurezza, nessuna sensazione di potere o di invulnerabilità. Bensì tutto il contrario. Niente di più vigliacco che sottomettere con la forza una donna. Niente di più meraviglioso di imporre la propria volontà a un uomo per una donna. Quindi il 90% degli uomini vive cedendo nelle decisioni dentro casa per evitare le liti. La maggior parte di loro evitano persino di dare la loro opinione per evitare di litigare inutilmente con le donne.
 

La classica presa per il culo di una donna è questa: lei decide ogni cosa e poi davanti ad un particolare come ad esempio gli orecchini o la cinta o un foulard (è imprescindibile che abbia due opzioni simili) va dal marito portando due orecchini uguali e dice “quali vanno meglio, questi e quei altri”. Il marito risponde “sono uguali. Non capisco la differenza”. Ma lui deve scegliere un paio, qualsiasi dei due. Il senso di questo, anche se impossibile da capire c’è. Non si tratta di decidere l’orecchino ma dal fatto di responsabilizzare lui di come lei si vede. Se qualcuno si mette a ridere di lei per com’è vestita lei può sempre dire “dillo a lui, mi ha consigliato lui gli orecchini” o la conseguenza diretta “Tu mi hai consigliato gli orecchini e adesso non fai niente?”. 


Attenzione
Questo sito è informativo. Per qualsiasi dubbio che riguarda l’idoneità per fare gli esercizi qui descritti consultare un medico. Non mi assumo nessuna responsabilità su eventuali danni provocati da vostre decisioni in merito.

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